Villa Selvatico da Porto viene probabilmente costruita a cavallo tra il ‘400 ed il ‘500. Sulla data esatta di costruzione e su chi la commissionò non vi sono certezze.
I Frigimelica furono a partire dal Medioevo e per lungo tempo una famiglia importante del vigontino, con vasti possedimenti in questa zona comprendenti il molino detto delle Quattro Ca’ (l’attuale Casa Rossa poco lontano da qui), e detentori del patronato sulla chiesa di Codiverno. E’ possibile che essi siano stati i primi costruttori e proprietari della villa.
Quasi certamente la villa fu edificata inizialmente come dimora di campagna della nobile famiglia, venendo arricchita nel tempo da nuove parti residenziali e agricole, molte sopravvissute nel tempo ed alcune invece perse, come ci mostrano alcune mappe presenti in Archivi di Stato a Padova nel Fondo Frigimelica - Selvatico.
"La famiglia che mantenne più a lungo la presenza sul territorio (del graticolato ndr.) fu quella dei Frigimelica. Era una famiglia padovana di buona estrazione sociale e di solido censo, ma nessuno dei suoi membri aveva mai brillato né come valente condottiero, né come sottile diplomatico, né come abile amministratore. Il salto di qualità avvenne grazie a un matrimonio: nel 1317 Francesco fu Bonifacio Frigimelica sposò Donella figlia di Iacopo il Grande Da Carrara, quello che un anno dopo sarebbe diventato il signore di Padova. .....
Dopo la morte di Francesco i beni furono ereditati dai due figli…A Bonifacio toccarono una grande pecia – sembra un solo appezzamento e sarebbe cosa rara – di bel 209 campi in parte arativi e in parte a prato, un bosco esteso su 4 campi, 55 campi a bosco e a prato, 20 campi a prato e un mulino con 2 campi a prato. A Giacomo furono attribuiti 340 campi a prato, palude, bosco e terreni vegri con una casa padronale e 23 sedimi su ciascuno dei quali sorgeva una casa di legno e paglia con un pascolo; ebbe inoltre 115 campi a bosco e a prato.
E’ evidente che si trattava di un territorio ancora in buona parte occupato da bosco e palude, quelle aree che erano quotidianamente utilizzate per pascolo, caccia e pesca … C’era una casa in muratura al centro di un cortivo: era l’area padronale, dalla quale si controllava il lavoro dei fittavolie nella quale si raccoglievano le messi. E c’erano povere case per i contadini….
Nei possedimenti del Graticolato i Frigimelica presto fecero presto ammodernare e ampliare la vecchia casa dominicale e cominciarono a frequentarla nei momenti forti dell’annata agraria. ....
La casa (oggi villa Frigimelica Selvatico da Porto) fu sempre frequentata dai membri della famiglia per dirigere i lavori nella vasta proprietà terriera e tener d’occhio la gestione del Mulino delle Quattro Ca’; ma fu anche amato luogo di sereno riposo e di incontri con gli amici. ......
La famiglia Frigimelica riuscì a mantenere intatti i suoi beni nell’Oltrebrenta e a consegnarli, alla sua estinzione, alla famiglia Selvatico: per quattro secoli aveva diretto il lavoro dei fittavoli e dei mugnai, fatto scavare fossati e mantenere le strade e alzare gli argini contribuendo a consegnarci un paesaggio quasi intatto.”
Cit. E. Martellozzo Forin,”I grandi proprietari: i Frigimelica”, in “A carte scoperte – L’agro centuriato a nord est di Padova dall’età romana ad oggi” a cura di Silvia Cipriano, 2019.